Le origini dell’antica Cales

Le origini dell’antica Cales

Al di là di Ausona sorgeva Cales, ultima città della regione.

Di origine ignota ed antichissima. da dove nasceva la nostra perla?

Tito Livio, principale fonte di informazioni sul conflitto tra Cales e Roma, nella sua “Ab Urbe Condita“, narrava che nel 336 a.C., durante il consolato di Lucio Papirio Crasso e Cesone Gaio Duilio, una guerra, non particolarmente importante e senza alcun precedente, divampò tra i romani e gli Ausoni, un popolo che abitava la città di Cales.

Insequens annus, L. Papirio Crasso K. Duillio consulibus, Ausonum magis nouo quam magno bello fuit insignis. ea gens Cales urbem incolebat;” (1)

Gli Ausoni e la loro città furono catturati con uno sforzo non certo superiore a quello impiegato per sconfiggerli in battaglia.

Il bottino realizzato fu di notevoli proporzioni.

Lasciata a Cales una guarnigione armata, le legioni furono ricondotte a Roma.

nec maiore certamine capti cum urbe Ausones sunt quam acie fusi erant. praeda capta ingens est praesidioque imposito Calibus reductae Romam legiones.” (1)

Nel 336 a.C., secondo Tito Livio, Cales era la più importante città degli Ausoni, la loro capitale.

Allo stesso modo, Stefano Bizantino affermò che Kalesìa era una polis degli Ausoni.

Καλησία, πόλις Αὐσονική (1)”

Lo studioso latino Sesto Pompeo Festo ritenne che Cales appartenesse alla medesima regione.

Nella mitologia greca, Ausone o Ausonio era il nome del Re di un popolo italico, gli Ausoni.

Suo padre era Ulisse, l’eroe protagonista dell’Odissea, mentre la madre era la maga Circe oppure la ninfa Calipso.

Ausone in seguito ebbe un figlio chiamato Liparo, che avrebbe dato il nome all’omonima isola.

Dunque, gli Ausoni, invasori delle isole e fondatori di una nuova cultura, potrebbero aver fatto parte dei “popoli del mare”.

L’epico Auson

Festo attribuì al personaggio mitologico Auson la fondazione della città calena.

Ausonia, denominata da Ausone, figlio di Ulisse e Calipso, è la prima parte dell’Italia in cui vi sono le città di Benevento e Cales.

Ausoniam appellavit Auson, Ulixis et Calypsus filius, eam primum partem Italiae in qua sunt urbes Beneventum et Cales ” (2)

Poi, a poco a poco, tutta l’Italia, delimitata dagli Appennini è stata chiamata Ausonia dallo stesso comandante, al quale la fondazione della città si deve, come gli Aurunci riferiscono.

deinde paulatim tota quoque Italia, quae Appennino finitur, dicta est Ausonia ab eodem duce, a quo conditam Auruncam urbem etiam ferunt.” (2)

Secondo Virgilio, l’antichità di Cales trascendeva l’epoca troiana perché i suoi abitanti accorsero in difesa diTurno contro Enea.

“Di qui l´agamennonio Aleso, nemico del nome troiano, unisce al cocchio i cavalli e strappa per Turno mille popoli fieri, quelli che voltano coi rastrelli Il Massico, ricco di Bacco, quelli che i padri Aurunci mandarono dagli alti colli e le pianure Sidicine vicino, quelli che lasciano Cales e l’abitante del guadoso Volturno, ugualmente l’aspro Saticolo e le schiere degli Osci.”

Hinc Agamemnonius, Troiani nominis hostis, curru iungit Halaesus equos Turnoque ferocis
mille rapit populos, vertunt felicia Baccho Massica qui rastris, et quos de collibus altis
Aurunci misere patres Sidicinaque iuxta aequora, quique Cales linquunt amnisque vadosi
accola Volturni, pariterque Saticulus asper Oscorumque manus.
” (3)

La leggendaria Orizia

Invece Silio Italico accostò Cales alla Tracia.

Il politico e letterato romano autore del poema storico “Punica”, nell’elencare le milizie affidate ai consoli Gaio Terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo prima della battaglia di Canne del 216 a. C., menziona nell’ottavo libro della sua opera la regione di appartenenza di ciascun contingente.

Tra le città campane alleate di Roma troviamo Cales, colonia latina del 334, della quale il poeta latino illustra le sue origini mitiche.

“Né passa con fervore il sangue dei soldati sidicini, che provenivano da Cales:
il modesto fondatore della città, come corre voce, è Calais, che Orizia, rapita in aria dal mutevole Borea, aveva nutrito nelle grotte di qua dai Geti.”

Nec cedit studio Sidicinus sanguine miles,
quem genuere Cales: non parvus conditor urbi,
ut fama est, Calais, Boreae quem rapta per auras
Orithyia vago Geticis nutrivit in antris. (4)

Secondo la mitologia, Orizia, splendida figlia del re Eretteo e di Prassitea, fu rapita sulle sponde del fiume Ilisso da Borea, dio del vento freddo ed impetuoso del nord.

Da Atene e la terra d’Attica, Borea condusse Orizia in Tracia.

Nel paese dei Ciconi, si sposarono e divennero genitori di due eroi di nome Calais e Zete, i futuri Argonauti.

E fu proprio Calais che, attraversando la Campania, fondò la città di Cales.

Altri studiosi ritenevano che fosse di origine tirrenica, essendo la ceramica calena riconducibile alle colonie greche presenti in Campania.

I popoli presenti in questi territori erano indicati dai Greci con il nome di Pelasgi-Tirreni, e chiamati Etruschi dai Romani.

Il toponimo Cales

Alcuni storici sostenevano la tesi della genesi asiatica di Cales, avendo il nome identico ad una città dell’Assiria.

Anche Nicola Corcia (5), nemico giurato di ogni parola semitica, ci dava notizia di … una Calvi Assira!

Infatti, la nostra Cales ricordava facilmente “Kelach” assira (6) e anche la “Frigia” Cales (7).

L’ipotesi sembrava suffragata da alcuni reperti rinvenuti al Vicus Palatius, i quali presentavano caratteri e fisionomia risalenti alla civiltà asiatica.

Claudio Tolomeo, nella sua compilazione geografica, ci fornisce un elenco delle città afferenti alla “mesogaia” campana.

Tra loro non poteva che esserci Cales.

Οὐέναφρον, Τέανον, Σούεσσα, Κάλης, Κασίλινον, Τρήβουλα, Φόρος Ποπιλίου, Καπύη, Ἀβέλλα, Ἀτέλλα (8)

Appare, dunque, evidente come la facies greca e la facies latina del toponimo caleno – Κάλης e Cales – siano più o meno sovrapponibili.

Invece, Padre Sosio Pezzella riteneva che il toponimo derivasse da CALEZ (= lieto, riferito al territorio) sulla scorta di una dotta ricerca glottologica.

Quindi, Calez ebraica non era che la Cales Latina.

Ma, secondo una nuova teoria, la sua etimologia sembra da ricondursi al greco Καλεω nel suo vero significato di radunarsi.

D’altra parte, il greco καλεω (= chiamare, dalla cui radice viene εκκλησια = assemblea, e quindi chiesa) traduce quasi sempre l’ebraico “Qahal”.

Il termine ha lo stesso significato di “convocare” ed è utilizzato in molteplici situazioni.

Indica la convocazione della comunità nazionale o il radunarsi di essa.

Designa la comunità dell’alleanza convocata sul Sinai e l’assemblea dei capi riunita dal re per prendere decisioni politiche o religiose.

In conclusione, senza avventurarmi in ulteriori congetture, Cales deriva dal greco antico e si traduce Bella.

Bibliografia:

1) Tito Livio, Ab Urbe Condita, VIII, 16
2) Paolo Diacono, Excerpta ex libris Pompeii Festi de significatione verborum, Liber I
3) Virgilio, Eneide, Libro VII
4) Silio Italico, Punica, VIII, 511 – 514
5) Nicola Corcia, Storia delle Due Sicilie, Napoli 1823
6) August Knobel, Die Volkertafel Der Genesis: Ethnographische Untersuchungen, Glessen 1850
7) Arriano, Anabasi di Alessandro, Volume II, 5
8) Claudius Ptolemaeus, Geographia III 1, 59

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