L’unione dei seminari di Calvi e Teano

L’unione dei seminari di Calvi e Teano

Il 22 maggio 1866, giorno di San Casto, furono chiuse le scuole secondarie di Calvi, avendo rifiutata l’ispezione composta del dottor Federico Pelli, can. Stanislao Trabucco e dottor Giulio Giani del 21 gennaio precedente.

Così, gli alunni delle scuole primarie e secondarie relative al seminario apostolico furono rimandati a casa.

Intanto, il Vescovo di Calvi e Teano, Mons. Bartolomeo D’avanzo fu costretto ad un’assenza forzata dalla sua diocesi.

Nello specifico, essendo sprovvisto del placet governativo dal 1860 al 1866, dovette risiedere in esilio a Sorrento.

Solamente nel gennaio 1867 poté rientrare in sede.

Al suo arrivo, quantunque avesse trovata la scuola teologica in piena efficienza, non poté fare a meno di riflettere su Calvi.

I locali della Scuola Apostolica nell’attuale piazza San Paolo della Croce erano liberi.

Il sagace Prelato concentrò i suoi sforzi al fine di risolvere la complessa questione.

Perciò, appena si calmarono le acque e le circostanze si presentarono meno sfavorevoli, si rivolse al Ministero dell’Istruzione Pubblica.

All’organismo sottolineò che il Regio Governo riconosceva ai vescovi il diritto di educare i chierici nelle scienze sacre.

Dunque, era giusto permettere loro anche di istruirli nelle belle lettere.

Il 2 settembre 1871, il Ministero rispose che “è fatta facoltà di fondare nei seminari scuole secondarie con professori scelti dai vescovi medesimi, purché l’insegnamento sia dato ai soli chierici.

Nei primissimi giorni del 1872, il Seminario di Calvi fu riaperto tra la commozione e l’esultanza di Mons. D’avanzo.

Il Vescovo manifestava una visibile gioia nelle frequenti visite ai suoi amati seminaristi.

All’arrivo periodico nell’istituto dell’indimenticabile pastore, le campane della cattedrale romanica di Calvi Vecchia risuonavano a festa.

I giovani affacciati alle finestre applaudivano fragorosamente.

Il seminario caleno all’inizio del 1900

All’inizio del ventesimo secolo cominciò a spirare un’aria di cambiamento per l’ordinamento dei seminari.

La Santa Sede, intravedendo il decrescere del numero delle vocazioni ecclesiastiche e percependo il disagio dei vescovi delle piccole diocesi per avere a disposizione un corpo completo di professori, s’impegnò ad adottare i provvedimenti opportuni.

Cominciò allora ad inviare prelati visitatori per constatare sul posto i bisogni delle singole diocesi.

Calvi e Teano ebbero in pochi anni le visite dei monsignori:

  • Pietro Paolo Camillo Moreschini, arcivescovo di Camerino
  • Pospero Scaccia, vescovo di Tivoli
  • Orazio Mazzella, arcivescovo di Rossano
  • Anselmo Filippo Pecci, arcivescovo di Acerenza e Matera
  • Pietro Cisterna, visitatore dei seminari
  • Antonio Torrini, vescovo di Alatri

Nel 1909 durante l’assemblea plenaria dei vescovi della Campania, fu deciso con consenso unanime l’erezione di un seminario regionale.

Inoltre, nacque l’idea di affidare la guida del seminario ai padri della Compagnia di Gesù.

La scelta dei gesuiti nasceva dalla stima per la serietà dell’ordine religioso e dall’apprezzamento per il metodo di studio.

Quest’ultimo sembrava rappresentare un ottimo modello formativo anche per i presbiteri diocesani.

L’erezione del nuovo seminario sulla collina di Posillipo non fu casuale, essendo già presente lì la Compagnia da qualche decennio.

Così Calvi fu aggregata al seminario regionale di Posillipo per gli studenti del liceo e di teologia, e conservò il ginnasio e le classi preparatorie.

L’unificazione delle classi elementari e ginnasiali

Contestualmente, la Santa Sede decise di unificare le classi elementari e ginnasiali dei due seminari di Calvi e Teano.

Era ovvio rilevare che alla fine del primo conflitto mondiale era difficile tenere in piedi un solo convitto, figuratevi due.

Infatti, le spese doppie relative al corpo direttivo, insegnante e amministrativo, agli inservienti e ai manutentori dei locali erano insostenibili.

Oltretutto, a dissipare ogni sorta di dualismo, conveniva che le due diocesi, unite sotto un solo “pastore”, avessero un unico seminario per preparare i giovani al servizio sacerdotale.

Era chiaro, dunque, che l’economia di sostentamento e lo spirito di unione e di concordia imponessero la fusione.

L’unico dilemma da risolvere era di:
concentrare i seminaristi nel locale di Calvi o in quello di Teano?

Secondo i teanesi, la risposta risolutiva e più equa era naturalmente legata alla topografia.

Per loro era giusto ed opportuno che la sede dell’unico seminario si trovasse nel luogo:

  • più vicino alla residenza del Vescovo, affinché questi potesse visitare continuamente l’istituto ed esercitare il necessario controllo sull’andamento generale
  • in posizione più centrale delle due diocesi
  • comodo per l’accesso delle famiglie dei convittori
  • in prossimità della stazione ferroviaria
  • meglio dotato di aria pura ed ossigenata
  • fornito di abbondante acqua e provvisto di illuminazione elettrica

La scelta di Teano

I teanesi, pur rinunziando a vedute locali e pur imponendosi qualche sacrificio (francamente non si comprende quali essi siano). dichiararono di non far torto a nessuno.

Quindi, la scelta delle autorità ecclesiastiche ricadde su Teano.

Con il decreto del 2 agosto 1921, il Cardinale Gaetano Bisleti, prefetto della Sacra Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi, dichiarò “essere mente del S. Padre Benedetto XV che, tutto ponderato, si sarebbe provveduto meglio alla formazione dei chierici, se ambedue i seminari di Calvi e Teano siano fusi in un solo e questo a Teano, dove dimora il Vescovo che ha il precipuo dovere di vigilare assiduamente al bene degli allievi del Santuario”.

D. N. Benedictus PP. XV censuit aequiori clericorm consultum fore, si ambo dioeceseon Calven et Teanen Seminaria coalescerent in unum et hoc in ipsa civitate Theanen; ubi Episcopus degit, cui munus est praecipuum assiduam vigi lantiam suam, bono alumnorum sacri ordinis impertiendi.

Il provvedimento inoltre stabiliva:

  • dei due seminari di Calvi e Teano se ne formi uno solo e questo abbia sede a Teano, sia proprio delle due diocesi e si appelli Seminario di Calvi e Teano
  • i beni e le rendite, i diritti e gli oneri, insieme coi privilegi spettanti ai due seminari, d’ora innanzi siano attribuiti al Seminario Interdiocesano
  • nella nomina della Commissione dei Deputati per la disciplina e l’amministrazione, il Vescovo consulti i Capitoli di Calvi e Teano

il 22 dicembre 1921, il re Vittorio Emanuele III confermò, ai fini degli effetti civili. le suddette disposizioni.

Seminari

La soppressione del seminario apostolico di Calvi durò solo quattro anni.

Il 6 agosto 1925, la Congregazione della Passione di Gesù Cristo (Passionisti) presero possesso del fabbricato collocato al centro del paese.

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