Il compromesso storico

Il compromesso storico

La vita politica calena, dal secondo dopoguerra alla metà degli anni novanta, fu caratterizzata sostanzialmente da un’alternanza al governo locale di due schieramenti idealmente contrapposti di sinistra e di centro.

Le elezioni amministrative svoltesi a Calvi Risorta il 22 novembre 1964 sancirono l’affermazione della lista “La Bilancia” che raccolse 1366 voti (55,6%) contro i 1091 della Democrazia Cristiana (43,4%).

Il rinnovato consiglio comunale, composto da 16 consiglieri di maggioranza e 4 di minoranza (Antonio Bonacci, Luigi De Biasio, Andrea D’Onofrio e Mattia Zona), elesse a sindaco il geometra Lorenzo Maciariello di Petrulo con i soli voti dei “bilancini”.

Elezioni_1964

La compagine del “Rinnovamento Democratico Caleno” governò egregiamente la cittadina per quattro anni.

In quel periodo, la promozione ad applicato nella Pubblica Amministrazione si conseguiva a ruolo aperto, mediante scrutinio per merito comparativo, al quale erano ammessi gli applicati aggiunti dello stesso ruolo, che avevano compiuto due anni di effettivo servizio nella qualifica.

Nel 1968, per un discutibile avanzamento di carriera del dipendente comunale D. A. (da usciere ad applicato) caldeggiato ed ottenuto in particolar modo dal vicesindaco Francesco Zona di Visciano, il primo cittadino Lorenzo Maciariello si dimise a pochi mesi dalla scadenza naturale del suo mandato.

Sorse così il problema della sostituzione del sindaco dimissionario.

In un primo momento, gli eletti nelle fila della “Bilancia” designarono ad unanimità il prof. Angelo Capuano di Petrulo.

L’accordo Bilancia-DC

Tuttavia, inaspettatamente, il giorno successivo alcuni consiglieri di maggioranza, su indicazione presumibilmente della fazione comunista presente all’interno dello schieramento, cambiarono opinione e proposero Alfredo Cipro di Visciano.

Stando così le cose, tutti gli altri rappresentanti di estrazione socialista che avevano vinto le elezioni del 1964, pur di non sottostare ai ricatti e agli ultimatum dei comunisti, elaborarono una nuova strategia fondata sulla necessità della collaborazione e dell’accordo fra le forze progressiste di orientamento socialista con quelle popolari di ispirazione cattolico-democratica, al fine di dar vita a uno schieramento politico capace di proseguire il programma di profondo rinnovamento della società calena, sulla base di una larga convergenza tanto ampia da poter resistere ai contraccolpi delle forze più conservatrici.

I socialisti, ottenuto il pieno sostegno dei simpatizzanti e dei quattro eletti della Democrazia Cristiana, costituirono, per la prima volta in assoluto nella storia di Calvi Risorta, una nuova maggioranza di centro-sinistra in consiglio comunale.

Gli accordi prevedevano la nomina del prof. Angelo Capuano della “Bilancia” e del geometra Luigi De Biasio in quota D. C. rispettivamente alle cariche di sindaco e vicesindaco.

Ad elezione avvenuta, i simpatizzanti caleni del Partito Comunista Italiano e alcuni dei consiglieri che avevano sostenuto le ragioni di quel partito scatenarono una veemente reazione con manifesti e manifestazioni.

La tornata elettorale del 6 giugno 1970

Una modifica al D.P.R. n. 570 del 16 maggio 1960 (Testo unico delle leggi per la composizione e l’elezione degli organi delle Amministrazioni comunali), introdotta dalla Legge 10 agosto 1964 n. 663, riportò la durata in carica dei consigli comunali, dai quattro previsti in precedenza ad un periodo di cinque anni.

Il mandato dell’amministrazione targata Capuano – De Biasio, con scadenza prevista per la fine del 1969, fu prorogato sino al giugno 1970, per consentire lo svolgimento delle elezioni nei mesi compresi tra aprile e giugno.

Nella tornata elettorale del 6 giugno 1970, la locale sezione del Partito Comunista Italiano decise di presentarsi da solo alle amministrative in competizione con gli altri due schieramenti della Bilancia e della D.C.

In quell’occasione, la lista della Democrazia Cristiana, esclusa in un primo tempo per un vizio di forma (eccedenza di firme dei sottoscrittori) e riammessa successivamente a seguito di un “pretestuoso ricorso”, vinse le elezioni e tornò dopo un decennio alla guida del paese con Andrea D’Onofrio sindaco e Luigi De Biasio suo vice.

L’esperienza del “compromesso storico caleno” restò un episodio isolato nel panorama politico locale anticipando di qualche anno il più famoso “compromesso” elaborato e sostenuto a livello nazionale da Enrico Berlinguer tra il 1973 e il 1979 per consentire la nascita di una proficua collaborazione di governo tra le forze comuniste e cattoliche.

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