La memorabile nevicata del 1985

La nevicata del 1985

La nevicata del 1985 è ricordata come l’ultimo evento meteorologico estremo del XX secolo.

Il fenomeno, tutt’ora impresso indelebilmente nella memoria di coloro che lo hanno vissuto, fu caratterizzato da abbondanti precipitazioni nevose accompagnate da freddo intenso.

L’evento durò otto giorni prolungando di fatto le vacanze di Natale ’84 di un’altra settimana.

Ecco i momenti salienti di quelle giornate.

Sabato 5 gennaio 1985

Il sig. Giovanni Cardillo, proprietario della tabaccheria di Via Cales, in vista dell’Epifania, montò una tenda in Piazza San Paolo della Croce per raccogliere fondi a scopo benefico.

Intanto, le condizioni meteo iniziarono a cambiare.

A Calvi, dopo un inizio di giornata caratterizzato da alternanza di schiarite e nubi, nel pomeriggio iniziò a piovere.

A Rocchetta e Croce, invece, la neve aveva già fatto la sua apparizione.

Pochi centimetri di soffice manto bianco resero incantevole il paesaggio del nuovo anno appena iniziato.

Domenica 6 gennaio 1985

A sorpresa, nelle prime ore del mattino, la neve fece capolinea a Calvi.

All’origine vi fu un fenomeno molto accentuato di Stratwarming, un brusco ed improvviso riscaldamento degli strati medio-alti della stratosfera in corrispondenza del Polo Nord.

Questo riscaldamento provocò una frattura del vortice polare tanto da favorire la repentina discesa di aria artica sull’Italia.

Il progressivo accumulo di neve spinse Giovanni Cardillo a rimuovere in fretta e furia la tenda.

A Zuni, in quella domenica inclemente, morì Gennaro Capuano, persona conosciuta e stimata.

Le avverse condizioni climatiche resero particolarmente difficoltoso il raggiungimento della sua casa alla Traversa Via Laurenza n. 6 per rendergli l’estremo saluto.

Per tutto il giorno nevicò abbondantemente con la perturbazione sospinta da un’aria gelida proveniente da nord.

Stranamente il fenomeno si riscontrava fino a Calvi Vecchia.

Al di là del ponte sul Rio Lanzi, invece, verso Capua, pioveva.

In serata si misuravano 2025 cm di neve.

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Lunedì 7 Gennaio 1985

Dopo le abbondanti nevicate del giorno precedente, con le temperature sotto zero, si segnalava il pericolo ghiaccio sulle strade.

Era stata ordinata la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado con immensa gioia dei ragazzi.

In conseguenza della paralisi del traffico stradale e ferroviario, molti lavoratori restarono a casa.

Altri furono costretti a recarsi a piedi sul posto di lavoro.

I ragazzi si sfidavano a palle di neve in vere e proprie “battaglie”, mentre i più piccoli si divertivano a costruire pupazzi di neve.

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Martedì 8 Gennaio 1985

Fu una giornata “tranquilla”, una specie di tregua nel panorama del grande freddo, con temperature in leggera ripresa durante il giorno.

Ciò nonostante, la neve caduta precedentemente continuava a far scendere le minime notturne.

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Mercoledì 9 Gennaio 1985

Dopo due giorni di tregua, con lo spostamento verso meridione di una massa d’aria fredda e perturbata, riprese a nevicare a Calvi soprattutto durante le prime ore notturne.

Ad inizio mattinata si contavano 10 cm di neve fresca.

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Giovedì 10 gennaio 1985

Si cominciarono a toccare temperature straordinarie grazie al contributo dell’albedo e dell’inversione termica.

L’albedo è la frazione di energia che si perde nel cosmo per riflessione.

La neve, grazie al suo colore bianco, riesce a disperdere nello spazio, in tempi molto rapidi, circa il 90% dell’energia solare in arrivo senza che questa possa essere assorbita e trasformata in calore.

Con il suolo innevato, la temperatura crolla rapidamente subito dopo il tramonto per poi scendere in modo lento e graduale.

La temperatura minima a Calvi si aggirava intorno ai meno 10.

Venerdì 11 gennaio 1985

L’abbassamento repentino della colonnina di mercurio sia di notte che di giorno trasformò la neve caduta precedentemente in scivolose lastre di ghiaccio con conseguenti disagi su strade e marciapiedi.

Diversi caleni dovettero ricorrere alle cure mediche per le fratture riportate agli arti superiori ed inferiori.

Il freddo intenso provocò problemi al riscaldamento, lo scoppio delle condutture dell’acqua, la rottura dei radiatori delle auto, danni irreparabili alle colture e soprattutto alle piante.

Come se non bastasse, pittoresche stalattiti penzolavano come statue capovolte dalle grondaie delle case.

Sabato 12 gennaio 1985

Complice il cielo sereno e l’effetto albedo, in provincia di Napoli si raggiunsero i -16°C.

Nel frattempo, nel corso della giornata si verificò un graduale aumento della nuvolosità  per l’avvicinarsi di un nuovo corpo nuvoloso.

In tal senso, le previsioni meteorologiche erano discordanti.

Alcuni modelli prevedevano l’arrivo di un’altra massa d’aria fredda con nevicate in pianura su tutta la penisola.

Altri annunciavano la risalita di aria calda con un sensibile aumento delle temperature.

Domenica 13 gennaio 1985

L’attesa perturbazione giunse sull’Italia.

Ricominciò a nevicare su tutta l’Italia centro-settentrionale.

A Calvi, nel tardo pomeriggio, la pioggia ripulì la neve accumulata nei giorni precedenti.

Terminò così la più insolita settimana della nostra storia recente.

A trentadue anni di distanza da quell’evento, il 6 gennaio 2017, il caso ha voluto riproporre un’altra giornata di neve in città.

Forse ancora oggi si richiama alla mente la nevicata del 1985 con l’auspicio di rivedere gli uffici e le scuole chiusi per qualche giorno e perché no, di tornare in strada a “battagliare” e a costruire un bel pupazzo di neve.

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