Il bimbo che sopravvisse due volte
Nell’autunno del 1943, il secondo conflitto mondiale ha rappresentato un duro colpo per Calvi Risorta.
Immersa in una florida campagna italiana, questa guerra devastò il paese, distruggendo case e casotti.
Una porta rovinata di una baracca di due stanze si spalancò.
Dall’interno, uscirono due ragazzi, uno di sei e l’altro di dodici anni.
Entrambi indossavano abiti a brandelli senza scarpe.
Ben presto si diressero verso un grande cratere nel loro cortile di fronte, ignari del carro armato tedesco Tiger mimetizzato a una cinquantina di piedi (approssimativamente 15 metri) di distanza.
Diversi soldati tedeschi ben armati sorseggiavano un caffè razionato adiacente al bestione.
“They quickly make their way to a large crater in their front yard, oblivious to the camouflaged German Tiger Tank some fifty feet away. Several well armed German Soldiers sip rationed coffee adjacent to the behemoth.” (1)
Improvvisamente, una jeep Axis si avvicinò alla casa.
Dal veicolo scesero un ufficiale tedesco delle SS e un giovane italiano.
L’uomo, insieme a due soldati, accompagnò l’ufficiale al portico.
Uno dei soldati prese a calci la porta d’ingresso.
Immediatamente, i due ragazzi corsero verso la loro casa, ma furono fermati a metà strada dai soldati posizionati sul tank.
L’uccisione del giovane italiano
Una madre cagionevole di ventotto anni stava in piedi stoicamente mentre l’uomo italiano conduceva l’ufficiale nella parte posteriore dell’edificio.
L’ufficiale diede un calcio nel muro, scoprendo un piccolo nascondiglio di prodotti alimentari.
La donna fu trascinata dalla casa.
“A sickly mother (28), stands stoically as the Italian man leads the officer to the back wall of the building. The officer kicks in the wall, revealing a small cache of foodstuffs. The woman is dragged from the home.” (1)
Il terrore pervase i due ragazzi, dato che la loro madre era “messa al muro” davanti ad un albero vicino.
L’ufficiale sparò all’uomo italiano, uccidendolo.
Quindi, fece un gesto ai suoi soldati, che prontamente puntarono le loro armi verso la donna.
Senza esitazione, il bimbo di sei anni corse verso la madre, aggrappandosi al suo vestito strappato.
Uno dei soldati allontanò il ragazzo.
Gli altri, con riluttanza, caricarono le armi e si prepararono a far fuoco.
L’arrivo degli aerei alleati
Un attimo dopo, tutti guardarono verso il cielo.
In alto, volavano dozzine di bombardieri americani.
Tutti i suoni sparsi delle bombe di 500 libbra riempirono il cielo.
I tedeschi si diressero verso il loro carro armato e i fossati adiacenti.
“Flying overhead, dozens of American bomber planes. All scatter to the sounds of 500 pound bombs filling the sky. The Germans head for their tank and adjacent foxholes.” (1)
La donna e i due ragazzi corsero verso una trincea di fortuna, adiacente ad un antico pozzo distante settantacinque piedi.
Il fanciullo di sei anni saltò per primo, seguito dal fratello.
Una potente esplosione scaraventò la madre sul bimbo di sei anni.
Il ginocchio destro della signora colpì inavvertitamente il ragazzo alla schiena.
Il carro armato tedesco Tiger, direttamente centrato da una bomba, saltò in aria.
Tutti i soldati tedeschi presenti all’interno del tank e delle trincee adiacenti furono vaporizzati.
La madre e i suoi due figli rialzarono la testa dal fossato.
La devastazione era imponente.
Mentre la famiglia usciva dalla trincea, il piccolo di sei anni si aggrappò al bordo e collassò.
La seconda chance del bimbo
Apposto sdraiato a pancia in giù su un tavolo operatorio di fortuna in legno, il nostro bimbo di sei anni afferrò la mano della madre, mentre suo fratello maggiore reggeva una lastra di ghiaccio sulla schiena del germano.
“Lying on his stomach, affixed to a makeshift wooden operating table, our six year old grabs his mother’s hand, as his older brother holds a slab of ice on the youngster’s back.” (1)
Un chirurgo locale sterilizzò gli strumenti nell’alcool.
Il fratello maggiore esitò a rimuovere il ghiaccio.
Il medico annuì; il dodicenne, con riluttanza, lo tolse.
Il chirurgo iniziò l’operazione.
La baracca era illuminata con due piccole luci.
Senza acqua corrente, calore o altri servizi, il ragazzo era protetto dalle coperte.
Il medico terminò di controllare il fanciullo e guardò la madre di quest’ultimo, avendo un’espressione preoccupata sul volto.
Seduto su un lettino fatiscente, il bimbo di sei anni fu visitato da diversi membri della famiglia.
Uno degli uomini si avvicinò, prese un sacchetto di carta e tirò fuori un paio di scarpe usate.
Le consegnò al ragazzino per poi aiutarlo a legare le calzature per la prima volta.
Il fratello più grande sorrise, ricevendo anch’egli un paio usate.
Questa storia incredibile, tragica e allo stesso tempo piena di speranza, non importa se totalmente vera o in parte romanzata, fornisce un’idea concreta delle conseguenze della guerra.
Bibliografia:
1) Frank A. Rossi, An Everyday Hero (Inspired by True Events)
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