Liberio, il IV Vescovo di Calvi
L’elevazione alla dignità episcopale di Casto consentì a tutto l’ager Calenus di riunirsi sotto una sola guida spirituale.
Il continuatore dell’opera di Cristo fissò la sua dimora a Calvi Vecchia.
Ed anche i suoi successori si stabilirono qui per quasi due millenni.
L’unica notizia a noi pervenuta del quarto vescovo risale a un antichissimo calendario caleno aggiunto agli atti della chiesa di Gaeta.
Il prezioso documento annoverava un certo Liberio nella veste di successore di Greciano sulla cattedra calena.
La suprema guida pastorale della chiesa cattolica locale si ritrovò a Calvi verosimilmente alla fine del III secolo.
“LIBERIUS Cales Episcopus, qui circa annum 405 3. Kalend. Februar obdormiuit in Domino, cuius memoria in benedictione est.”
Morì il 3° Kalend. Februar, cioè il 30 gennaio 405 e non il 28 come erroneamente riportato da alcune fonti.
Si addormentò nella pace del Signore accompagnato dalla “benedizione alla memoria”.
Purtroppo, non sappiamo nulla di più preciso sulla vita di Liberio.
Tre sono le motivazioni principali per le quali non si riesce a dare alcuna notizia della sua esistenza senza formulare troppe ipotesi.
La prima è relativa al fatto che nessuno storico ha mai narrato le gesta di questo vescovo.
La seconda spiegazione è che non sono state rinvenute iscrizioni o lapidi riconducibili al prelato.
Infine, l’archivio diocesano di Calvi fu distrutto durante la rivoluzione napoletana nel gennaio del 1648.
© Riproduzione riservata