La casa di riposo Pietro e Alfonso Vito

La casa di riposo Pietro e Alfonso Vito

Pietro Maria Vito nacque a Pignataro Maggiore il 17 giugno 1901 da Gaetano e Maddalena Del Vecchio.

Il diligente fanciullo seguì le lezioni delle elementari nel suo paese natale.

Frequentò poi il Ginnasio e il Liceo Classico nel Convitto “Agostino Nifo” di Sessa Aurunca.

Dopo il diploma liceale, si iscrisse alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli.

Da studente universitario, collaborò con “La Rivista Campana” diretta da Nicola Borrelli, illustre storico, numismatico e pubblicista.

Il 6 agosto 1925, conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Napoli.

Nell’ultimo triennio di studi all’università, fu allievo interno della Clinica Medica.

Conseguì l’abilitazione all’esercizio della professione il 6 dicembre 1925.

Nell’anno 1925-1926, frequentò corsi complementari e di perfezionamento in Medicina, Chirurgia, Pediatria e Oculistica.

In giovane età (1926), si trovò allievo ufficiale nella Scuola di Applicazione di Sanità Militare a Firenze.

Ultimato il corso, fu assegnato al Reggimento “Nizza Cavalleria” () come ufficiale medico.

Adempiuti gli obblighi di leva, fu nominato Assistente volontario presso la Clinica Oculistica di Roma per gli anni 1928-1929 e 1929-1930.

Nell’agosto 1930, conseguì il diploma di specializzazione in Oculistica.

Nel novembre 1930, prese parte al concorso indetto dal Ministero per un posto di assistente effettivo presso la Clinica Oculistica di Roma.

Risultato vincitore. prestò servizio di consulenza nella Clinica Medica e nell’Istituto di Patologia Chirurgica.

Pietro_Alfonso_Vito

Gli incarichi in clinica oculistica

Trasferitosi a Napoli, fu nominato dal Prof. Vittoriano Cavara assistente volontario presso la Clinica Oculistica dal 1° dicembre 1930 e per gli anni successivi fino al 31 ottobre 1933.

Da tale data fu assistente incaricato e dal 31 marzo 1934 al 28 ottobre 1936 assistente ordinario.

A decorrere dal 29 ottobre 1936, divenne aiuto volontario presso la stessa clinica.

Trasferitosi il Cavara a Roma, Pietro Vito rimase sotto la direzione del dott. Girolamo Lo Cascio.

Su proposta del consiglio di amministrazione dell’Università di Napoli, gli furono conferiti i seguenti incarichi presso la scuola di perfezionamento in clinica oculistica:

  • Semiotica Oculare
  • Ottica fisiologica
  • Esercitazioni sulle singole tessiture oculari alla lampada a fessura
  • Le affezioni oculari nei loro rapporti con le malattie interne
  • Infortunistica
  • Medicina Legale
  • Radiologia Oculare
  • Ottica Fisiologica
  • Igiene e profilassi Oculare

Dopo aver conseguito nel 1937 la libera docenza in clinica oculistica, si dedicò con passione e dedizione all’attività professionale.

Si fece ovunque apprezzare non solo per le conoscenze tecniche, ma anche per l’onestà, la signorilità e la comprensione dell’ammalato.

Fra i contributi di maggiore interesse della sua pregevole produzione scientifica ricordiamo le indagini sierologiche immunitarie nel tracoma, gli studi originali sulla degenerazione pigmentaria retinica indotta da liquido di Pregl (dimostrando per primo come essa fosse da attribuire agli iodati), i contributi clinici dell’intorbidamento congenito della cornea, sulla retinite puntata albescente, sulla malattia di Schuller-Christian, le indagini su alcuni aspetti della cataratta tireopriva nonché vari lavori di ottica fisiologica.

Il medico dei poveri e dei ricchi

Il valente pignatarese prestò la propria opera senza scopo di lucro per alcuni decenni a favore dei poveri ciechi dell’istituto Paolo Colosimo di Napoli.

Anzi, nel 1968, donò all’istituto partenopeo la consistente somma di 600.000 lire.

Pietro Vito aiutò inoltre i fanciulli del Piccolo Cottolengo al Vomero e degli orfanelli di Pompei.

Ma anche i ricchi erano suoi affezionati pazienti.

Vittorio Emanuele III, quando era a Napoli nella villa di Posillipo, aveva scelto Pietro Vito come suo oculista.

Lo stesso fece, finché visse nella città partenopea, Maria Cristina di Savoia.

L’avvocato nonché politico Giovanni Porzio donò il 10 novembre 1957 all’insigne oculista la sua foto con dedica:

Al Prof. Pietro Vito con riconoscenza che va oltre la morte.

Nel suo testamento, costituì la Fondazione Pietro Vito con l’intento di elargire borse di studio a Pignataro Maggiore:

“I miei beni immobili siano devoluti alla Fondazione avente scopo di beneficenza in Pignataro o assistenza a giovani studenti meritevoli residenti nello stesso Comune mediante Borse di Studio … ”

Infine, espresse la chiara volontà di donare una casa di riposo alle Suore Stimmatine di Calvi Risorta.

Ma la morte sopraggiunse improvvisa il 13 novembre 1968 a Napoli quando ancora era nel pieno delle sue attività.

Intanto a Calvi Risorta, alcuni anni prima e precisamente il 20 dicembre 1962, il sacerdote Mons. Francesco Perrotta donò alla parrocchia di San Silvestro una porzione di are trentacinque del suo terreno denominato “Costa di Visciano” confinante ad est con il fosso del Maltempo, via Orticelle a sud, i beni della signora Concetta Sagnelli e figli ad ovest e il restante appezzamento del sacerdote a nord.

La costruzione della casa di riposo

Sul fondo prospicente la strada principale, fu edificata la nuova casa parrocchiale tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70.

Contestualmente, il parroco concesse la porzione del terreno collinare sovrastante al fine di erigere una casa di riposo.

Così, con le generose elargizioni del Dott. Alfonso Vito, costruirono un palazzo di cinque piani avente 21 camere singole, 18 camere doppie, 56 bagni, la cappella, il soggiorno, l’ambulatorio, il refettorio e la cucina.

Sala_Cappella

Sala_Pranzo

Casa di riposo

Di fianco, elevarono anche uno chalet su due livelli.

L’epigrafe scolpita sulla lapide marmorea collocata sul frontale della casa di riposo riportava:

QUEST’OASI DI PACE E DI FEDE
E’ STATA REALIZZATA DAL
DOTT. ALFONSO VITO
FELICE DI INTERPRETARE ANCHE LA VOLONTA’
DELL’ILLUSTRE FRATELLO SCOMPARSO
PROF. DOTT. PIETRO VITO
INSIGNE OCULISTA
CHE INTESE LA SUA ALTA PROFESSIONE
QUALE AUTENTICA MISSIONE DI BENE
DISSIPANDO LE TENEBRE DEGLI OCCHI
COME QUELLE DELLO SPIRITO
LE SUORE STIMMATINE POSERO
A TESTIMONIANZA DELLO LORO GRATITUDINE
ASSICURANDO PERENNE RICORDO
PER I DUE GRANDI BENEFATTORI

La struttura fu inaugurata il 29 giugno 1972.

All’evento erano presenti:

  • il sindaco di Calvi Risorta Andrea D’Onofrio
  • il sindaco di Pignataro Maggiore Giuseppe D’Ambrosio
  • il Vescovo di Calvi e Teano Matteo Guido Sperandeo
  • Francesco Perrotta sacerdote della parrocchia di San Silvestro
  • la Madre Generale delle Suore Francescane Stimmatine Maddalena Lo Russo

Nella circostanza, le religiose esultarono per il dono ricevuto:

NEL FAUSTO GIORNO
DELL’INAUGURAZIONE DELLA CASA DI RIPOSO
PROF. DOTTOR PIETRO E ALFONSO VITO
L’ISTITUTO DELLE POVERE FIGLIE
DELLE SACRE STIMMATE
ESULTANTE PER L’OPERA REALIZZATA
RICONFERMA LA VOLONTA’
DI ZELARE LA GLORIA DI DIO
NELLE ATTIVITA’ DI APOSTOLATO
VOLUTE A CALVI RISORTA
DALL’INCOMPARABILE CUORE
DEL COMM. DOTTOR ALFONSO VITO
CHE HA FELICEMENTE INTERPRETATO
ANCHE LA VOLONTA’
DELL’ILLUSTRE FRATELLO

L’apprezzamento del Sindaco di Pignataro Maggiore

Il Sindaco di Pignataro Maggione, Giuseppe D’Ambrosio, così si espresse:

“Nel venerato nome del Prof. Pietro Vito si riconosce la espressione delle più pure ed austere virtù della nostra terra.

È raro, molto raro che in una stessa persona si riscontrino la bontà del suo grande cuore, la vastità del suo ingegno, la signorilità dei suoi modi.

Alto, bello, distinto, egli fece rivivere in sé l’ideale di quelle anime eccezionali che dedicano e consacrano la loro vita a tutto ciò che di bello, di buono, di santo possa ornare lo spirito delle umane creature.

Erede di una tradizione di bontà che ancora oggi rende cari e benedetti i nomi dei suoi venerati genitori, il Prof. P. Vito seppe essere degno di quella tradizione, sublimandola con una modestia che fu tanto rara quanto vera e profonda.

In questa gara di bontà, in questo anelito alla perfezione egli ebbe un degno emulo e compagno nel fratello Comm. Dott. Alfonso Vito. Questi, geloso custode della tradizione paterna, formò col fratello Professore un binomio inscindibile, per cui il legame più saldo non era costituito tanto dal vincolo del sangue, quanto dalla reciproca stima, dall’identità di propositi, dalla comunanza di idee nella visione etica della vita, intesa soprattutto come palestra di virtù al servizio del prossimo, della scienza, di quanti hanno bisogno di aiuto.”

Il plauso del Sindaco di Calvi Risorta

Il Sindaco di Calvi Risorta, Andrea D’Onofrio, mostrò tutta la sua soddisfazione per l’opera realizzata:

Andrea_Donofrio

“Rev.mo Monsignore,
nell’assicurare la mia partecipazione all’inaugurazione della Casa di Riposo “Prof. Pietro e Alfonso Vito” per il 29 p.v., mi è gradita l’occasione per dirLe, e credo di interpretare anche i sentimenti dell’Amministrazione Comunale di Calvi Risorta che ho l’onore di presiedere che sono veramente lieto per la realizzazione di quest’Opera nel nostro Comune.

Calvi tutta deve essere grata a Lei per aver pensato di far sorgere quest’Opera in Calvi Risorta e al Comm. Dott. Alfonso Vito per averLa realizzata.

Il Dott. Vito a Calvi è di casa: Chi non lo conosce? E noi ci auguriamo che Egli abbia a realizzare altre opere benefiche nella nostra terra ospitale che serberà a Lui piena gratitudine. Mi riservo di dire pubblicamente il 29 p.v. quanto la cittadinanza calena apprezzi l’opera di assistenza e di educazione che le benemerite Suore Stimmatine svolgono a Calvi fin dal 1933.

La prego di rendersi interprete di questi miei sentimenti presso la Rev.ma Madre Generale e le Suore Stimmatine di Calvi cui va il plauso sincero e il più vivo apprezzamento di quest’Amministrazione per quanto fanno in favore del nostro popolo.”

Purtroppo, nel maggio del 2000, la casa di riposo fu chiusa dopo 28 anni di attività.

Le poche suore rimaste dovettero lasciare l’oasi di pace.

Dopo esser rimasta chiusa per 16 anni, nel 2016, la proprietà ha completamente cambiato la destinazione d’uso della struttura.

Dall’anno successivo, la palazzina ospita un gruppo di extracomunitari.

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