La centuriazione di Cales III
Il territorio della colonia Latina di Cales, circoscritto dai confini naturali della catena montuosa dei Monti Trebulani, dei fiumi Volturno e Savone, e da quelli giuridico-amministrativo dell’ager Falernus e del campus Stellatis della grande pianura campana, è stato oggetto di uno studio particolareggiato da parte di una equipe francese formata da G. Chouquer, M. Clavel-Lévêque, F. Favory e JP. Vallat.
Basandosi su osservazioni aeree e cartografiche del territorio campano, è stata una inaspettata sorpresa la scoperta nel territorio di Cales di una terza divisione agraria fatta da assi ortogonali incrociati a formare dei quadrati.
La centuriazione romana, come è noto, era il sistema con il quale si organizzava il terreno agricolo mediante la regolare disposizione di assi stradali, canali di scolo e di filari alberati.
Tale schema – che corrisponde alla norma codificata negli scrittori antichi – è ampiamente riscontrabile nella maggior parte delle tracce ancora oggi conservate nei luoghi appartenuti alla prima colonia latina dell’Italia meridionale.
Specificatamente, tra la frazione di Ciamprisco del comune di Francolise e Sparanise, due lunghe tracce rettilinee equidistanti di 16 actus (565 metri), di cui una corrisponde al tracciato di un’antica strada che collegava Forum Popilii a Cales, rappresentano in modo inequivocabile i resti più significativi di un’organizzazione agraria presente fra l’ager Calenus e Teanum con una superficie abbastanza estesa.
In effetti, l’estensione della centuriazione di Cales III si aggirava intorno ai 58000 iugeri corrispondenti a circa 14500 ettari di terreno.
Il reticolato caleno
Queste dimensioni riflettono ciò che è visibile dalle foto aeree o dalla cartina 1:25000.
Il reticolato orientato a Nord 61° Est è limitato a nord da Vairano, ad ovest da Ventaroli, frazione di Carinola, e a sud ed est da Cales.
L’area ricade in parte nella pertinenza nord‑orientale dell’ager Falernus, in una porzione importante del territorio sidicino e nella zona occidentale del suolo di Cales.
Largamente accavallato allo schema di Teano I, questo catasto s’inserisce invece abbastanza bene tra le due maglie centuriali augustee di Forum Popilii e Cales, con l’eccezione di una leggera sovrapposizione riscontrata tra Calvi Vecchia e Francolise.
Si constata, inoltre, nella divisione agraria di Cales III, un relativo vuoto di segni nel terreno tra Cales e Monte Marco, con una decina di centurie interamente prive di tracce parcellizzate.
Per quanto concerne la datazione storica del reticolato, il modulo consueto di 16 actus risale al periodo sillano ma prima di tutto a quello augusteo in base alle osservazioni effettuate in numerosi altri casi nell’area campano-laziale.
Per di più, non possiamo non tener conto all’interno dell’ampio sistema centuriato della creazione di una colonia militare da parte di Cesare Augusto sul sito della vicina Teano riportata nella raccolta “Liber Coloniarum I” pubblicata da Karl Lachmann nel XIX secolo (p. 238, 6-9 L.) e confermata dall’epigrafia secondo l’interpretazione del Pais.
Un ampio ventaglio di sistemazioni territoriali
La sua estensione fino ai piedi delle mura di Cales potrebbe rappresentare un problema di lettura e d’interpretazione, nella misura in cui noi abbiamo già descritto un catasto augusteo di 15 actus sotto il nome convenzionale di Cales II.
Ma si è visto che quest’ultimo si estendeva principalmente ad est e a sud-est della città ausona.
Il frazionamento in questione non ci sembra in contraddizione con il tracciato comune ed omogeneo di Cales – Teano, nonostante la piccola area di sovrapposizione individuata.
Ciò non costituisce una contraddizione insormontabile.
Si deve dedurre che il riordinamento (renormatio) augusteo a Cales fu riprodotto – e questo è un caso di figura piuttosto originale nella tipologia delle forme catastali – in mezzo a due assetti, l’uno proprio del territorio della città, l’altro interessando sostanzialmente il nord-ovest dell’ager Calenus.
Il catasto di Cales III costituisce, quindi, con la renormatio di Forum Popilii e Cales II, un ampio ventaglio di sistemazioni territoriali altamente rappresentative delle caratteristiche e delle dimensioni dell’intervento di Augusto a nord della Campania.
Se la forma è diversa da quello delle divisioni agrarie di età triumvirale, rigide e uniformi su vaste superfici, tuttavia, si nota il carattere piuttosto schematico e completo di quel riordino che integra, nella Campania settentrionale, la quasi totalità del territorio caleno per mezzo delle tre centuriazioni contigue.
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