Morte di un Sindaco
Il 4 febbraio 1841 il Conte Don Vincenzo Sanniti Zona, proprietario e benestante di anni 57 della frazione di Visciano
nonché Sindaco in carica del Comune di Calvi, morì improvvisamente.
Già primo cittadino dal 1830 al 1833, Vincenzo Sanniti Zona fu chiamato a ricoprire la carica anche negli anni 1840 e 1841 succedendo al predecessore Francesco Mandara.
Durante il periodo borbonico, la legge organica sull’amministrazione civile del 12 dicembre 1816 n. 570 stabiliva che ogni comune avesse “una lista di eligibili alle cariche civiche ed a’ Consigli Comunali, distrettuali e provinciali“.
La qualifica di eleggibile, non attribuita mediante operazioni di voto popolare, era conferita solamente ai proprietari, ai possidenti e ai soggetti che esercitavano un’arte o una professione di sesso maschile.
Le liste valide per un quadriennio erano compilate dai sottointendenti sulla base degli elementi forniti dagli amministratori locali e dai parroci, riviste ed approvate dall’Intendente (l’attuale Prefetto) per poi essere pubblicate ed affisse nelle rispettive città.
L’intendente, prima autorità della provincia, nominava direttamente i decurioni dalla lista degli eleggibili.
Inoltre, sceglieva il Sindaco, gli eletti (1° e 2°), il cancelliere archiviario ed il cassiere dalle terne di soggetti inviate dal Decurionato (l’odierno Consiglio Comunale).
Il giorno successivo, 5 febbraio, il secondo eletto del Decurionato caleno facente funzioni di Sindaco Giovanni di Lettera, farmacista di Zuni di anni 54, inviò una missiva all’Intendente della Provincia di Terra di Lavoro a Caserta per informarlo che
“l’ottimo Sindaco di questo Comune é passato ad altra vita.
Io convocherò al più presto il Decurionato per la nomina interna del successore nei termini di legge“.
La scelta dei candidati
Il 14 febbraio si riunì il Decurionato nella casa Comunale, presieduto dal signor Giovanni di Lettera e composto dai decurioni Sebastiano Pelusio, Gaspare Zona, Gennaro Zona, Andrea Rossi, Giuseppe Elia, Sebastiano Zona e Antonio Izzo, per la nomina della terna scelta fra i 69 nominativi iscritti nella lista degli eleggibili valida per il quadriennio 1839 – 1842 redatta il 29 agosto e pubblicata l’11 settembre 1838.
Il Decurionato nominò per primo il Barone D. Luigi Zona di Zuni, proprietario di anni 45, perché possedeva “tutte le prerogative che si richiedono per esercitare lodevolmente tal carica e che il pubblico ed il Comune preò senza dubbio attendersi una saggia e regolare amministrazione“.
In secondo luogo, propose il signore D. Gaspare Zona di Visciano, possidente di 36 anni, “per essere lo stesso fornito di abilità, e zelante del ben pubblico” e per “la mancanza di altro soggetto idoneo“.
Infine, incaricò D. Gennaro Pitocchi di Petrulo, proprietario di anni 44, perché in lui “concorrono le medesime prerogative dei primi due “.
La popolazione calena, principalmente quella di Visciano, non vide di buon occhio la candidatura di D. Gaspare Zona perché il giovane eletto non fu ritenuto all’altezza di ricoprire l’eventuale incarico di guida del governo locale.
Per tale motivo, la cittadinanza inviò un ricorso scritto all’autorità comunale competente tramite un suo delegato:
“Signore
La popolazione reclama vedendo in terna di Sindaco il nominato D. Gaspare Zona di Visciano
decurione da circa un anno, essendo questo contro legge; mentre vi sono in nota degli elegibili
non pochi soggetti degni di occupare tal carica.
La preghiamo perciò di passarlo alla conoscenza del signor Intendente acciò ne disponga l’occorrete.
Si spera a singolar grazia.“
La nomina del Barone Luigi Zona
Il 22 febbraio l’ufficio preposto del municipio caleno, con protocollo n. 129, trasmetteva all’Intendente la delibera del Decurionato con la terna dei nomi da cui attingere per la scelta del nuovo sindaco unitamente al certificato di affissione al pubblico del suddetto atto e al reclamo presentato dai cittadini.
Il 7 aprile l’autorità provinciale, con provvedimento n. 2178, nominò primo cittadino di Calvi per l’anno 1841 il Barone Luigi Zona anche in virtù della norma secondo la quale la posizione nella lista determinava la priorità di scelta.
A distanza di pochi giorni, precisamente il 12 aprile, l’aristocratico zunese scrisse all’Intendente: “Essendosi ella degnata d’installarmi nella carica di Sindaco di questo Comune, ho l’onore di inviarle il corrispondente atto di giuramento in conformità delle da lei venerate disposizioni“.
Io Luigi Zona Sindaco del Comune di Calvi prometto e giuro fedeltà ed ubbidienza al Re Ferdinando II, pronta ed esatta esecuzione agli ordini suoi.
Prometto e giuro che nell’esercizio delle mie funzioni che mi sono state affidate, mi adopererò col maggior zelo, e colla maggior probità ed onoratezza.
Prometto e giuro di osservare e di fare osservare le leggi e decreti ed i regolamenti che per Sovrana disposizione di S. M. si trovano in osservanza, e quelli che piacerà alla M. S. di pubblicare in avvenire.
Prometto e giuro di non appartenere a niuna setta sotto qualunque denominazione e di non appartenervi giammai.
Così Iddio mi aiuti.
Confermato di anno in anno, il Barone Zona amministrò egregiamente Calvi dal 1841 al 1845.
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