Il VII Vescovo di Calvi – Valerio

Valerio, il settimo Vescovo di Calvi

Il settimo Vescovo di Calvi è stato per moltissimo tempo un presule sconosciuto.

I codici manoscritti Burgundianus 495 e Vaticanus 1342 riportano tre concili simmachiani.

Il primo è indicato nel seguente modo:

Post consulatum Paulini viri clarissimi, Kalendis Martii, in basilica beati Petri apostoli, synodo præsidente beatissimo papa Symmacho, Fulgentis archidiaconus dixit.

Dopo il consolato in Occidente di Flavio Paolino, si tenne il 1° marzo un sinodo nella Basilica dell’apostolo Pietro.

L’assemblea fu aperta dall’arcidiacono Fulgenzio.

Il suddetto concilio, a differenza degli altri due, è riconducibile all’anno 499, poco più di quattro mesi dopo l’elezione di Simmaco al soglio pontificale.

Gli atti della discussione furono pubblicati nelle antiche collezioni conciliari.

Tra loro, troviamo quella di Philippe Labbe (Sacrosancta concilia ad regiam editionem exacta, 1671)
e di Giovanni Domenico Mansi (Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, 1762).

Nel 1894 lo storico tedesco Theodor Mommsen pubblicò l’edizione critica degli atti sinodali nel volume XII. (1)

In un confronto tra due elenchi di quest’ultimo, si deduce che i vescovi partecipanti al 1° concilio furono 72.

Nella lista dei presenti all’adunanza, figurava alla posizione 37 il nome del Vescovo Valerio di Calvi.

Essendo la città calena già conosciuta nei primi secoli della Chiesa Cattolica, non c’è dubbio che si trattasse di un suo “alto dignitario”.

Anche l’Ughelli, sottolineò la partecipazione di Valerio al primo concilio di Papa Simmaco.

Valerius Calenitanus Episcopus subscripsit Concilio Romano primo sub sub Symmacho anno 499” (2)

Il Vescovo Valerio fu il successore di Giusto e il predecessore di Aurelio sulla cattedra appartenuta a San Casto.

Bibliografia:
1) T. Mommsen – Monumenta Germaniae Historica, Auctorum Antiquissimorum, vol. Xll
2) Ferdinando Ughelli, Appendice all’Italia sacra, Tomo 10, Venezia 1722

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